Soluzioni insolite: usare gli aghi di pino in cucina
Gli aghi di pino sono sicuramente un ingrediente insolito ma possono donare un aroma particolare a primi, secondi e contorni: ecco come usarli.
Durante la prossima escursione in montagna, fermatevi al cospetto di un pino mugo e guardatelo con occhi diversi, andando oltre il suo fascino selvatico. Molti sanno che si tratta di una fra le piante officinali più apprezzate; molti sanno che i suoi aghi, così come le gemme, sono da tempi remoti utilizzati per preparare infusi e sciroppi molto efficaci contro la tosse e il mal di gola. In pochi, però, sono al corrente dei possibili utilizzi in cucina.
Primi piatti
Il passo dal bosco alla tavola è breve quanto fruttuoso. Una ricetta molto interessante è quella del risotto, diffusa principalmente nel Trentino Alto Adige: occorre soltanto tritare 40 grammi di aghi di pino e mescolarli a 100 grammi di burro; aggiungete un po’ di sale e pepe, conservate in frigo questo composto e utilizzatelo per mantecare un classico risotto allo speck. Tocco finale: qualche manciata di parmigiano reggiano grattugiato. Circa 20 grammi di aghetti sono invece sufficienti per arricchire vari condimenti destinati alle tagliatelle, anche quelle con funghi porcini e formaggi cremosi. E ancora, qualcuno utilizza questi rametti, insieme alle noci, per dar corpo e forma a un pesto dal sapore decisamente particolare.
Secondi
Passando dal primo al secondo, ecco un’altra specialità altoatesina: il salmone con pino mugo. Si cosparge il pesce di sale, coriandolo, zucchero, prezzemolo tritato, aneto, fette d’arancia e, appunto, aghi di pino. Bisogna poi coprire il tutto con un panno e irrorarlo con poco vino e grappa. Va tenuto così per due giorni, girandolo ogni tanto. Quindi si priva il salmone di questa marinata e lo si taglia a fettine sottili. Fettine con le quali poi saranno avvolti proprio i ciuffetti fatti con gli aghi di pino mugo. A questo punto si arrostisce per pochi secondi sulla piastra e il risultato sarà all’insegna di un aroma forte e seducente. Non solo pino mugo, però. Gli aghi di pino marittimo sono il segreto di un gustoso piatto a base di pesce spada tagliato a tranci, il quale è prima salato, lasciato riposare al fresco per 15 minuti e poi asciugato. Quindi lo si spennella di olio e cosparge di pepe, semi di coriandolo pestati e, appunto, aghi di pino, da togliere appena terminata la cottura nel cartoccio. E ancora, gli aghi di cirmolo (il pino cembro) sono utilizzati nei piatti a base di selvaggina, in primis il capriolo e il cervo, e per insaporire la polenta.
Contorni
Polenta a parte, se volete ulteriormente sorprendere i vostri ospiti in una fredda serata d’inverno puntate sul connubio cavolfiore e aghi di pino. Mettete a bollire o cominciate a cuocere a vapore il cavolfiore; nel frattempo portate a ebollizione circa un litro di latte e versate nella pentola degli aghi di pino sminuzzati. Lasciate in infusione per un’ora, quindi filtrate aggiungete un paio di cucchiai di farina e riscaldate a fuoco lento per far addensare il latte. Con questa salsa condite il cavolfiore.
Una raccomandazione: raccogliete gli aghi di pino caduti sul terreno, tanto bisogna comunque lavarli con cura. Evitate di strapparli direttamente dalle piante.
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