Vegetariani redenti: i 10 piatti contro cui l’etica nulla può
Uno studio ha stabilito che il’84% dei vegetariani torna a mangiare carne. Se fosse una questione di gola, ecco i 10 piatti carnivori irrinunciabili.
L’istituto americano di ricerca Human Research Council ha portato a termine uno studio esteso su un campione di undicimila persone di età superiore ai 17 anni per arrivare a stabilire che: l’84% dei vegetariani (e vegani) ricomincia prima o poi a mangiare carne. uno studio ha rivelato che l'84% dei vegetariani torna a mangaire carne, la metà durante il primo anno Tra questi, più della metà cambia idea durante il primo anno mentre a un terzo bastano solo 3 mesi per rifugiarsi nella braciola. Ma come viene giustificato questo clamoroso retro front? Voglio dire, dopo mesi di tortura psicologica applicata ad amici e parenti ancora carnivori, cosa raccontano gli ex-vegani e vegetariani per non sembrare completamente impazziti? “Il mio corpo non ha reagito bene al nuovo regime alimentare”, ecco. Questa è la scusa più comune. Invece da queste parti, noi golosi indefessi che mai riusciremmo a rinunciare alle carni succulente o al gusto inimitabile di un buon pesce, di certo non avremmo bisogno di giustificazioni. “Non potevo più vivere senza il foie gras”, sarebbe tra le frasi più sentite e quindi ora, così per allenamento, proviamo a fare un gioco e a individuare i 10 piatti per i quali rinunceremmo seduta stante ad un regime di dieta vegetariana. Pronti?
- Tortellini. Dai su, siamo seri. Una vita senza tortellini? Non è umanamente pensabile, non si può trascorrere l'esistenza senza assaggiare almeno una volta l'anno questa straordinaria pasta ripiena, simbolo dell'Italia nel mondo. Quindi se proprio dobbiamo tornare indietro su una scelta tanto importante, che sia per i tortellini!
- Tartare di manzo. La carne cruda o la si ama o la si odia. Di amarla però c'è solo un modo: con tutto il cuore e per sempre. Una tartare tagliata al coltello di Granda Piemontese, condita ad arte con uovo, salsa Worcestershire, senape, capperi, cipolla, acciughe, sale e pepe è per alcuni sinonimo di paradiso, da gustare lentamente, assaporando il sapore della carne con voluttuosa lentezza. Irrinunciabile.
- Fondue Bourguignonne. Filetto di manzo di alta qualità tagliato in piccoli pezzi e servito a tavola crudo. Al centro del tavolo, un padellino scaldato da una fiamma. Il rituale svizzero più amato dagli italiani è la fondue bourguignonne: si prende l'apposita forchettina, si infilza il proprio pezzetto di carne, si mette a friggere nell'olio e si condisce con salse francesi. La cena è lenta e trascorre chiecchierando e bevendo vino rosso. Magari Barolo. Vegetariano? Magari più tardi.
- Arrosto di vitella col suo fondo. Piatto della domenica che unisce trasversalmente ogni membro della numerosa famiglia italiana, da nonno, allo zio gourmet, al bambino capriccioso. Si porta in tavola già tagliato e si condisce direttamente nel piatto, servendosi da un elegante ceramica contente il fondo, il sugo della carne che si crea in cottura e che dopo serve ad ammorbidire e condire l'arrosto. Roba da matti. Col puré da assuefazione.
- Bollito. Ne abbiamo già parlato: il bollito è uno dei piatti mistici della tradizione italiana e piemontese. Dopo aver bollito la carne (sette tagli diversi e non per fare il brodo) si sistema su un vassoio e si avvicina al tavolo su un bel carrello, accompagnato da sette salse diverse.
- Ostriche. Anche qui il tema è: amore e odio. Non tutti riescono ad apprezzare le ostriche - mollusco effettivamente più complesso di altri - ma quando il feeling esplode, tra uomo e ostrica il legame diventa indissolubile e di certo non rinunciabile. Se non vi piacciono, non disperate: per molti questa passione arriva con l'età, quindi mai dire mai.
- Aragosta e astice. Di gran lunga più semplice è il sapore di questi crostacei, tra le gioie della vita. Non capita spesso di mangiarne e una volta provati, a frenarci è solo il costo, in Italia davvero elevato. Tra gli abitanti del mare, astice e aragosta godono di grande reputazione, moltissimi fan, accaniti stalker. Da denuncia.
- Spaghetti con le vongole. Niente da spiegare, no? Uno spaghetto italiano di grande qualità, possibilmente di Gragnano, condito con l'olio buono, aglio fresco, prezzemolo profumato e vongole appena saltata in padella. Un piatto di una semplicità disarmante e di una pericolosissima bontà.
- Carbonara. Il piatto italiano più amato nel mondo, dopo la pizza. Lo si può dire? Non lo so, ma so che ovunque è riprodotto, imitato, sbagliato spesso, ma tanto desiderato. E purtroppo di vegano non ha proprio nulla, a partire dalla pancetta, passando per l'uovo, e finendo sul pecorino grattato. Si salvi chi può.
- Fiorentina. Sinonimo di bistecca per quei gran fortunati dei toscani, è senza dubbio il piatto di carne con la C maiuscola. Da provare almeno una volta nella vita senza pensarci troppo, gustando e basta.