Home Bevande Whisky italiano: il nuovo Segretario di Stato di Poli Distillerie

Whisky italiano: il nuovo Segretario di Stato di Poli Distillerie

di Alessandra Gesuelli 13 Aprile 2022 17:00

Il nuovo whisky italian? È il Segretario di Stato di Grappa Poli: ecco qui tutti i segreti di questo distillato.

In principio c’era solo Puni, in Alto Adige, poi l’annuncio alcuni mesi fa di Strada Ferrata. Adesso a investire sul whisky è un’altra azienda italiana, Poli Distillerie. Si chiama Segretario di Stato il prodotto presentato dalla storica distilleria di Schiavon, vicino Bassano del Grappa, e che a due mesi dal lancio sta avendo una buona accoglienza tra gli intenditori. Una scommessa vinta finora per Poli e che segna una svolta nella sua storia, fatta di tenacia e visione. Per l’azienda ma soprattutto per il panorama dei distillati italiani. E non resterà solo. Si moltiplicano infatti rumors e annunci su altri esperimenti made in Italy, sul whisky, pronti a entrare nelle nostre bottigliere.

Distillato internazionale ma terroir veneto

In oltre 100 anni di storia la famiglia Poli ha sempre prodotto grappa, in un territorio vocato da secoli, il Veneto. Siamo a Schiavon, a una manciata di chilometri da Vicenza e da Bassano del Grappa, importante centro di produzione del grande distillato italiano. La famiglia Poli, da quattro generazioni, con spirito artigianale intatto e con un antico alambicco completamente di rame, fra i pochissimi ancora esistenti, a cui sono stati aggiunti degli innovativi alambicchi a bagnomaria sottovuoto, produce soprattutto questo distillato italiano che oggi esporta in 63 paesi.

Ma negli ultimi anni non si è tirata indietro su altri esperimenti. Merito dell’ultima generazione, di Jacopo, Andrea e Barbara Poli, che hanno saputo portare avanti con occhi nuovi la tradizione e affiancare altre tecniche di distillazione e altri prodotti. Prima del whisky c’era stato nel 2012 il successo del Distilled Gin Marconi 46 in parte nato anche su invito del partner commerciale Gruppo Meregalli. Ora è la volta di Segretario di Stato che apre davvero una nuova fase. “Il mercato italiano è sempre stato appassionato di whisky scozzese – ci ha detto Jacopo Poli – Ora arriva il nostro, un whisky italiano, frutto di un lavoro fatto con grande cura e investimenti. Nel whisky le variabili sono giocate sulla fermentazione del malto, sulla distillazione e sull’invecchiamento. Queste variabili sono state al centro del nostro sperimentare di alchimisti, con l’alambicco. Siamo all’inizio, ben consapevoli che il whisky è un prodotto che necessita di tempo, di invecchiamenti studiati. Punteremo ancora di più sulla struttura e ricalibreremo l’affinamento. Esploriamo un territorio nuovo per noi, sconosciuto, come le brughiere della Scozia in cui ho viaggiato per anni” scherza Poli, che proprio nel corso di tanti viaggi in macchina esplorando la Scozia (il primo nel 1985), ha iniziato ad appassionarsi a questo distillato.

Un omaggio speciale

Al whisky Segretario di Stato, Poli ha iniziato a lavorare nell’ottobre del 2013, quando Mons. Pietro Parolin, il più illustre cittadino di Schiavon, venne nominato Segretario di Stato della Santa Sede. Un evento che lui, in accordo con il Sindaco Mirella Cogo ha voluto celebrare in modo speciale con la sua famiglia e la piccola comunità di Schiavon. Un omaggio originale con un prodotto in suo onore, fatto con pieno rispetto. E proprio per il grande rispetto verso la sua figura, la Famiglia Poli ha voluto sottoscrivere un accordo per cui l’uso del nome e la pianta di piazza San Pietro raffigurata in etichetta, sono state autorizzate dalla Segreteria di Stato della Santa Sede. Il whisky, di puro malto d’orzo, gradevolmente torbato, è distillato artigianalmente a piccoli lotti con Athanor, uno speciale alambicco appositamente modificato, per preservare ed esaltare le proprietà della materia prima. Dopo una maturazione di 5 anni in botti di rovere, il prodotto è affinato per almeno un anno in botti di Amarone, che trasferiscono al distillato alcuni tratti distintivi del famoso vino veneto. L’acqua? È attinta dalla falda acquifera del monte Grappa, considerato dall’Unesco una Riserva della Biosfera per la conservazione e la protezione dell’ambiente. Insomma uno spirito internazionale ma con radici profondamente venete. Al gusto è fruttato e speziato, con note di malto e legno fresco. Ha note di frutta secca tostata, uvetta, prugne, cioccolato e spezie affumicate. Presenta un finale armonico e persistente, elegante, mediamente torbato. Alla vista ha un colore ambrato dorato. Il primo lotto, imbottigliato nel dicembre 2021, è stato prodotto in edizione limitata di 1898 esemplari in cofanetto di legno. Il secondo lotto sarà sulle 3000 bottiglie. Una piccola quantità che andrà ad aumentare nel tempo. E che necessiterà di una nuova cantina e altri investimenti.

Visita in distilleria

È proprio nel corso dei viaggi in Scozia che Jacopo Poli ha sviluppato l’idea di aprire la propria distilleria alle visite, allestire un museo e raccontare così la sua storia, la storia della sua famiglia e quella della grappa, di cui rappresenta un capitolo importante. Oltre al museo aperto nel 1993, proprio accanto al famoso ponte di Bassano del Grappa, l’azienda ha aperto nel 2011 un secondo spazio espositivo, all’interno dello stabilimento di Schiavon, con pezzi unici e storici relativi alla storia della distillazione in Italia e nel Veneto. Chi vuole può prenotare online una visita con degustazione. Ci sono diverse esperienze disponibili. E poi naturalmente lo shop con i prodotti.