Tradotto per voi: 11 cose che gli americani non capiscono del cibo italiano
Il cibo italiano in Usa è ancora soggetto a pregiudizi e luoghi comuni da smentire: lo fa per noi una chef statunitense a capo di un ristorante italiano.
L’articolo originale “The biggest things Americans get wrong about Italian food, according to a chef” di Melissa Kravitz compare su Insider. Un elenco ben ragionato degli errori che ancora oggi gli americani fanno quando si parla (e si cucina) di cibo italiano. L’abbiamo tradotto per voi.
Quando vi trovate in Italia, abbandonate pure le vostre ricerche di vasche da bagno strabordanti di Fettuccine Alfredo o di enormi portate di spaghetti e polpette – i piatti che sono diventati dei classici della cucina italo-americana non esistono nella madre patria della pasta. una chef statunitense spiega le differenze fondamentali tra cibo italo-americano e cibo italiano autentico Decenni di migrazioni da regioni italiane diverse, la proliferazione di catene di ristoranti e la preferenza degli americani per la quantità piuttosto che per la qualità, hanno plasmato il modo in cui il cibo italiano è servito negli Stati Uniti. Una nuova generazione di chef statunitensi sta cercando di tornare alle vere origini della cucina italiana prendendo ispirazione oltreoceano. Ali LaRaia, chef del The Sosta di New York, un ristorante italiano informale e veloce specializzato in pasta fatta in casa, sughi e antipasti al tagliere, viaggia spesso in Italia per approfondire la sua conoscenza della ricca tradizione locale legata alla ristorazione e alla pasta, nella speranza di riportare un po’ di quei sapori nell’East Coast. Prima di affondare i denti nel prossimo gigantesco piatto di Chicken parmigiana, lasciate che LaRaia vi spieghi quali sono le differenze sostanziali tra il cibo italo-americano e quello italiano originale.
- Il cibo italiano è legato ai prodotti stagionali. “In Italia, il cibo è fortemente legato ai prodotti di stagione”, dice La Raia. “Tutti i ristoranti che propongono specialità regionali, servono le proteine presenti sul luogo. Se guidando incrociate un pollaio, aspettatevi di vedere il pollo nel menu”. “Il cibo è sempre freschissimo, di zona e molto semplice”, aggiunge la chef. “Anche negli autogrill (i ristoranti italiani self-service adiacenti alle stazioni di servizio) troverete cibo fresco e di stagione – ad esempio potrete assaggiare la mozzarella di bufala e scoprire che il bovino sta razzolando lì dietro".
- I piatti non sono intrisi di formaggio. “Raramente le portate sono intrise di salse o stracariche di formaggio”, dice La Raia. “In italia esiste un codice che regolamenta le porzioni, che si tratti della grandezza di un pasto, del contorno o del condimento – nulla viene lasciato al caso e non si esagera mai”. E quell’enorme Chicken parmigiana che vedete sui tavoli con le tovaglie a scacchi rossi delle catene di ristoranti italiani in tutta America? Se quello stesso piatto fosse servito in Italia, sarebbe condiviso da più persone.
- Non esistono cibi affogati nel sugo. “Quando le melanzane o il pollo sono coperti dalla salsa marinara, non riesci nemmeno a gustarli”, dice La Raia. “Il piatto diventa solo un contenitore per servire la salsa e il formaggio”. Non che questo sia necessariamente un fatto negativo, ma gli italiani non lo fanno, non affogano il loro cibo nel sugo. “Nessun piatto viene caricato troppo – c’è una tradizione condivisa legata alla moderazione che ha indubbiamente radici culturali,” spiega La Raia.
- Spaghetti e polpette non è un piatto tradizionale italiano. In linea con il controllo delle porzioni, in Italia non vedrete mai un’enorme zuppiera di spaghetti con le polpette. “Gli italiani servono le polpette, ma separatamente,” dice La Raia. Le polpette sono tradizionalmente servite su un piatto, condite al sugo, e mangiate come antipasto o come contorno.
- La cucina italiana non è fatta di sola pasta. Per scopi di ricerca (ok, gestisce un ristorante di pasta), quando è in Italia, La Raia mangia prevalentemente pasta, ma fa notare che esiste una varietà enorme di piatti regionali, molti dei quali non hanno niente a che vedere con la pasta e che devono ancora fare il loro debutto in America. Molti di questi piatti a base di verdure sono serviti in ristoranti modesti e informali, ma non sono ancora conosciuti dai clienti americani. “Questi piatti più semplici sono spesso ignorati negli Stati Uniti perché la gente vuole di più”.
- Gli ingredienti più raffinati sono usati con moderazione. A La Raia piace usare ingredienti sconosciuti agli americani, come la colatura di alici, una salsa liquida di acciughe proveniente dalla Costiera Amalfitana. “È un ingrediente costoso, ma basta usarne pochissimo”, dice, sottolineando che è così che è usato in Italia. “È uno di quegli ingredienti che rende speciale il cibo anche in Italia”.
- Il segreto sta nella semplicità. Il cibo tradizionale italiano rimane “fedele alle sue radici semplici”, dice La Raia. E il cibo semplice è “quasi sempre il migliore”.
- Burro e aglio sono usati con moderazione. Nonostante la credenza popolare, in Italia non funziona così. “Non riesco proprio a capirlo”, dice La Raia riferendosi alla salsa di burro e aglio che automaticamente fa rientrare qualsiasi cosa nel range del cibo italiano in innumerevoli ristoranti americani. “Mi ricorda le catene di ristoranti – questa base è fin troppo sfruttata e spesso non serve. Inoltre, può coprire i sapori che invece dovrebbero emergere”.
- Non troverete il sale a tavola. “Il peperoncino (tritato) è accettabile e l’ho visto sui tavoli di qualche piccola pizzeria in alcune città, ma non metterei mail il sale a tavola al The Sosta, perché sarebbe un invito a cambiare completamente il sapore di un piatto”, dice La Raia. "Gli americani amano condire il cibo prima ancora di averlo assaggiato – aggiungendo sale, pepe e formaggio. Ma il cibo italiano deve essere semplice e condito in modo adeguato – questa è la mentalità europea della ristorazione raffinata”. La Raia prepara tutti i suoi piatti partendo da zero, incluse le salse e la pasta, e così si accerta che ogni piatto sia condito in maniera appropriata.
- La cucina italiana cambia radicalmente da regione a regione. “Se vi trovate lungo la costa, i piatti saranno principalmente a base di pesce, mentre nell’entroterra mangerete tutto ciò che si trova nelle vicinanze, dall’agnello al cinghiale, dipende da dove vi trovate”, dice La Raia. “La cosa più bella di quando si viaggia in Italia è che passando da una città all’altra puoi assaporare cose completamente diverse tra loro”.
- Il cibo italiano non va considerato poco sano. “In Europa troverete la cucina originale dal produttore al consumatore”, conclude la chef “È leggera, fresca, di stagione, semplice e non troppo condita”.
Traduzione a cura di Paola Porciello.
- FONTE
- Insider