I 10 gusti di più strani
Basta ai soliti gelati: ecco 10 gusti strani che dovreste provare almeno una volta nella vita, a vostro rischio e pericolo.
C’è chi è goloso di pasta, chi mangerebbe solo fritti, chi stravede per il risotto. Io mangerei solo gelato per il resto dei miei giorni.le gelaterie si reggono sui grandi classici, ma i gusti insoliti non mancano mai Mi è anche capitato di chiedere a un amico nutrizionista se fosse possibile fare una dieta bilanciata solo a base di gelato e Riesling: risposta negativa, purtroppo. Al contrario della cucina d’autore, la gelateria si regge sui grandi classici che non posso mancare in un bancone che si rispetti: cioccolato, crema, pistacchio e nocciola. Tutti in fondo andiamo alla ricerca dei sapori-rifugio, quelli che spacciano benessere già alla prima palettata. Eppure ci sono una miriade di gusti di gelato strani che nel corso degli anni hanno attraversato le vaschette delle nostre gelaterie, creando degli insoliti connubi in grado di generare fascinazione e al tempo stesso dipendenza. Tutti prima o poi ci stufiamo di crema e cioccolato. O no?
- Puffo. Intramontabile, fedele, accattivante. Il gusto puffo, dallo straniante colore azzurro acceso, ha attraversato indenne una manciata di anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90, per poi essere dimenticato fino a quando qualcuno ha tirato fuori il gusto Facebook. Aromatizzato all’anice e colorato massicciamente, è un ricordo indelebile per tutti quelli che avevano lo zaino Seven e giocavano a Supersonic.
- ACE. Un gelato anacronistico nato grazie all’entusiasmo per il succo di frutta ACE: per la cronaca il nome è l'acronimo delle vitamine contenute. Orde di mamme, nel disperato tentativo di fornire al pargolo i quantitativi di frutta e verdura raccomandati dal pediatra, crearono un mostro dal sapore indistinto, diventato portabandiera dei gusti light e rinfrescanti, poi finalmente dimenticato da – quasi – tutti.
- Variegato alla Nutella. Ci sono persone che mangiano le patatine dei fast-food con il sundae. Solitamente sono anche le stesse persone che stravedono per il variegato alla Nutella, perché è vero che la Nutella crea dipendenza e piace un sacco, ma con la consistenza del gelato fa a cazzotti, affonda e rende tutto piatto. Quando poi scopri che la crema al gianduia utilizzata è un fake tutto diventa ancora più triste.
- Peppa Pig. Se c’è stato un puffo, doveva venire fuori anche un maialino. Adocchiato in una fiera di settore, il gelato alla Peppa Pig comporta un lieve senso di inquietudine, derivante forse dal colore acceso, dalla quantità di zucchero o forse dalla sensazione di appiccicosità che suscita. Mi auguravo sapesse almeno di bacon, invece pare sia a base di colorante e fragole.
- Gelato di pane. Lanciato come l’ultima novità del festival Sigel 2014, mi lascia perplessa. Si tratta di un gelato al gusto di pane, ma senza glutine. Insomma un pane snaturato per venire incontro anche ai tanti intolleranti o allergici. Poi si aggiungono le varianti pane e marmellata, pane e cioccolato, pane integrale, pane e amarene, pane e noci: in parole povere la vecchia merenda che facevamo a casa della nonna, ma fredda.
- Happy Hippo & Co. Giocare con la memoria gustativa di quando eravamo ragazzini è sempre un colpo basso. Bisogna ammettere però che i croccantini dell’Happy Hippo nel gelato, come quelli del Rocher o dell’Ovetto Kinder, richiedono una ferrea disciplina per non assaggiarli almeno una volta. Poi scopri che è tutta panna, e non c’è manco la sorpresa.
- Kripton Ice. C’era una volta Cristina Parodi. Oggi c’è Cotto e Frullato, i cosplay e un mondo parallelo di culturisti e amanti delle bibite energetiche, che a quanto pare consumano quintali di gelato. Altrimenti non si spiegherebbe perché dovrebbe esistere un gelato di energy drink a base di guaranà e Green coffee.
- Gelato alla birra. Questo forse avrei potuto inventarlo io. Probabilmente, invece, il merito va a un paio di marketing manager particolarmente lungimiranti che stanno piazzando birra in ogni posto, dal film di Sorrentino al 6 Nazioni. Non che mi dispiaccia, sia chiaro, però meglio non abbinare questo gelato con leggerezza. Anzi, forse meglio bersi una birretta fredda e basta.
- Riso venere e petali di rosa. Quando si dice l’unione fa la forza. Per anni mi sono chiesta chi potesse apprezzare il gelato di riso, che al naturale ha potere di attrazione pari a una pizzetta schiacciata e bruciata. Poi venne quello alla rosa, ancora meno allettante. Qualcuno deve aver pensato che, come ai bei tempi dei Ringo, rosa e riso venere siano le due metà della mela platonica. Dalla regia mi suggeriscono siano le metà sbagliate.
- Pino pinguino. È quando pensi che al peggio non ci sia fine che il peggio arriva. Nella fattispecie ha la base di mascarpone, la variegatura alla nocciolina salata e un topping di cioccolato croccante e waferino, con eventuale decorazione di macarons. Troppe domande sorgono: deve essere stato concepito dagli sceneggiatori di Lost.
Quali gusti strani abbiamo dimenticato? E quali vi piacciono?
- IMMAGINE
- TripAdvisor
- Gourmet Getaways
- LA Times
- Pregel